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Charlottenburger Chaussee 109
13597 Berlin
030 3325772
marian@ich.ms
A favore della tolleranza e della diversità
Nello Schwules Museum di Berlino potrete guardare al mondo gay, lesbico e transgender da prospettive sempre nuove. Le esposizioni temporanee consentono di addentrarsi in modo autentico nello stile di vita e nelle identità queer.
Con le sue esposizioni, la sua biblioteca e la ricchezza dei suoi archivi, lo Schwules Museum è un gioiello nel panorama museale di Berlino. Si tratta di una delle maggiori istituzioni al mondo dedicate alla ricerca, alla conservazione e alla trasmissione della storia e della cultura delle comunità queer.
Dalla sua fondazione nel 1985 il museo esibisce arte curata, nonché i tesori della propria collezione, in esposizioni temporanee. Oggi qui vengono presentate storie di vita autentiche non solo di persone gay, ma anche lesbiche, transgender, bisex e queer. Si tratta di un luogo unico, che riflette la diversità dell'arte, della cultura e della storia delle comunità LGBTIQ+. Situato nel Regenbogenkiez, il "quartiere arcobaleno" di Schöneberg, è il punto di partenza ideale per esplorare il panorama LGBTIQ+ di Berlino.
Concedetevi una breve pausa al caffè che si trova al piano terra dello Schwules Museum. Gestito dai tanti volontari che si occupano anche della cassa, nonché dell'attività generale e in parte anche dell'allestimento del museo, è il posto giusto per chiedere volentieri consigli per il vostro tour di esplorazione. Nel foyer troverete brochure sulle manifestazioni attuali del panorama queer di Berlino, oltre che una piccola selezione di libri.
Al piano terra sono dislocati anche i quattro locali dedicati alle esposizioni del museo. Prenotandovi potrete anche leggere, fare ricerche e curiosare al piano superiore: la biblioteca di consultazione dispone ad oggi di oltre 16.000 volumi. Troverete inoltre anche numerose riviste. Facendone richiesta potrete vedere anche videocassette e film.
La storia dello Schwules Museum, una pietra miliare nella storia della comunità omosessuale
Berlino ha bisogno di un luogo che si occupi della storia omosessuale! È proprio questo che gli studenti Andreas Sternweiler, Wolfgang Theis e Manfred Baumgardt vogliono realizzare negli anni '80. Così nel 1984 aprono la loro prima esposizione dal titolo "Eldorado – Donne e uomini omosessuali a Berlino fra il 1850 e il 1950", ospitata dal Berlin Museum. Un progetto che, come ci si aspettava, non incontra un consenso generale. Ma i tre non si scoraggiano e continuano a promuovere una maggiore accettazione e tolleranza.
Un anno dopo creano il "Verein der Freunde eines Schwulen Museums in Berlin e.V.", letteralmente "Associazione di amici per un museo omosessuale". La sede cambia: ora nella AHA (Allgemeine Homosexuelle Arbeitsgemeinschaft, ovvero il gruppo di lavoro omosessuale generale) nasce un museo, dotato di biblioteca e archivio, che si occupa di queste tematiche. La prima esposizione si svolge in occasione del 750° anniversario di fondazione della città: "750 warme Berliner", ovvero "750 berlinesi caldi", si rivela un successo di pubblico. La biblioteca e l'archivio crescono, perciò il museo cambia di sede ancora due volte.
Oggi nella Lützowstraße i ricercatori hanno accesso a una grande quantità di materiale che ruota attorno al panorama omosessuale. Nell'archivio situato al piano interrato sono stati catalogati finora con grande precisione oltre 50.000 oggetti riconducibili a diverse aree tematiche. Nella biblioteca potrete sfogliare riviste di lifestyle degli anni '90 o curiosare nelle tesi di laurea. L'offerta spazia dal coming-out al culto delle celebrità fino ai tristi capitoli di persecuzione e intolleranza. Su richiesta potrete guardare e ascoltare parecchio materiale: dalle vecchie cartoline fino a dischi e videocassette passando per conferenze registrate.
Gli highlight tematici sono rappresentati dalla collezione dell'Institut für Sexualwissenschaften, l'istituto di scienze sessuali di Magnus Hirschfeld, da materiali sul movimento femminista e lesbico o anche dai lavori di Jürgen Baldiga, che nel 1984 contrae l'HIV, un'infezione nuova per l'epoca, e documenta la malattia dell'AIDS con foto, filmati in formato super8 e registrazioni in stile diario giornaliero. La tomba di Baldiga può essere visitata, si trova nello storico cimitero Alter St.-Matthäus-Kirchhof a Berlino-Schöneberg.
Dallo Schwules Museum camminate per poco più di dieci minuti nell'area residenziale di Nollendorfkiez. Nella Motzstraße, che si dirama dalla piazza Nollendorfplatz, ogni anno si festeggia il Lesbisch-schwule Stadtfest, la famosa festa di strada gay e lesbica di Berlino. Passeggiate lungo la Kleiststraße e fate un salto anche in Eisenacher Straße e Fuggerstraße. Troverete ovunque nel quartiere anche tanti bar, osterie e negozi queer, oltre ad altre offerte per la comunità LGBTIQ+.
Nei dintorni di Lützowstraße si trova una fitta rete di highlight artistici e culturali. In cinque minuti dallo Schwules Museum raggiungerete il centro espositivo Haus am Lützowplatz, dove si possono ammirare dipinti e opere contemporanei. La resistenza al nazismo è il tema della Gedenkstätte Deutscher Widerstand, il Memoriale della Resistenza Tedesca. Qui otterrete informazioni su importanti personalità come Stauffenberg e i fratelli Scholl.
Gli appassionati di cinema non potranno fare a meno di visitare il Museum für Film und Fernsehen (museo del cinema e della televisione) su Potsdamer Platz. La notevole collezione mostra accessori di scena della storia del cinema tedesco, fra cui anche pezzi di Marlene Dietrich, che avrete già incontrato anche allo Schwules Museum. Passeggiate un po' lungo Potsdamer Straße. Nell'area in cui un tempo aveva sede il quotidiano Tagesspiegel, oggi si trovano alcuni giovani atelier e gallerie. È una zona fantastica anche per una sosta a pranzo: infatti sempre più bar alla moda e ristoranti la scelgono come sede per la propria attività.
Vale la pena fare un salto anche al museo Das Kleine Grosz Museum in Bülowstraße 18, ricavato in una ex stazione di servizio ristrutturata. Non lontano da qui potete scoprire l'arte dei giovani e la street art nello Urban Nation Museum for Urban Contemporary Art.
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